Nel 1906 Ernesto Schiaparelli trovò nella necropoli di Deir el Medina la tomba intatta del «capo dei lavori» Kha e della moglie Merit. Tra i reperti più importanti rinvenuti nella camera funeraria vi era un Libro dei Morti lungo quasi 14 metri... ora custodito al Museo Egizio di Torino. Molti anni dopo, nel 1927, egli scrisse: «Come era consuetudine nei monumenti funerari di quella necropoli, anche questa cappella di Cha aveva un suo proprio recinto o piazzale... dal quale dovette provenire un papiro funerario posseduto ... Lire la suite
Luca Peis è nato a Torino nel 1969. Si è laureato in Architettura, con un piano di studi inerente la storia dell'architettura delle antiche civiltà. Da sempre appassionato di Egittologia, ha approfondito i suoi studi attraverso viaggi in Egitto, conferenze e corsi sulla Civiltà Egizia e sulla lingua geroglifica. Dal 1984 è socio dell'Associazione Amici Collaboratori del Museo Egizio (ACME) di Torino. Nel 2012-2013 è stato direttore della collana di egittologia Per-Ankh della casa editrice Sottosopra.
Caractéristiques
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Date Parution
16/12/2020
Collection
Archeologie
EAN
9782365802932
Nb. de Pages
416
Caractéristiques
Editeur
Liber Faber
Poids
800 g
Présentation
Grand format
Dimensions
24,0 cm x 16,0 cm x 2,3 cm
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Détail
Nel 1906 Ernesto Schiaparelli trovò nella necropoli di Deir el Medina la tomba intatta del «capo dei lavori» Kha e della moglie Merit. Tra i reperti più importanti rinvenuti nella camera funeraria vi era un Libro dei Morti lungo quasi 14 metri... ora custodito al Museo Egizio di Torino. Molti anni dopo, nel 1927, egli scrisse: «Come era consuetudine nei monumenti funerari di quella necropoli, anche questa cappella di Cha aveva un suo proprio recinto o piazzale... dal quale dovette provenire un papiro funerario posseduto fin dal secolo passato dalla Biblioteca Nazionale di Parigi, che porta amendue i nomi di Cha e Merit.» Esisteva dunque un secondo Libro dei Morti, ricollegabile agli stessi personaggi... un papiro che non fu trovato all'interno della tomba e di cui si conosceva solo il nome del collezionista che, nel 1862, lo donò alla Biblioteca nazionale di Francia: Honoré-Théodoric-Paul-Joseph d'Albert, duca di Luynes... Numerosi interrogativi sono dunque ancora legati a questo papiro. Cercheremo di ricomporre, come in un puzzle, la sua storia e il suo significato: tassello dopo tassello conosceremo la vita di colui che per primo ne entrò in possesso (il duca di Luynes), ricostruiremo virtualmente il presunto luogo di provenienza (l'antico villaggio di Deir el Medina), la vita, la carriera di Kha, l'improvvisa morte di Merit, con le sue impreviste conseguenze... Fulcro di questo libro sarà però lo studio del papiro catalogato come «papyrus funéraire de la Dame Merit» di cui verrà tradotto integralmente il testo, comparandolo con il papiro di Kha custodito a Torino. Dalla lettura di questo Libro dei Morti cercheremo quindi di risolvere gli interrogativi lasciati aperti da questo papiro tra cui il più importante: fu veramente il papiro di Merit?
Il volume contiene una riproduzione del papiro di Merit in facsimile, su carta avorio, in scala 1:3.
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